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"Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita, cose belle da guardare e cose brutte da usare." (Bruno Munari, 1966)

Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907 – Milano, 29 settembre 1998) è stato un artista, designer e scrittore italiano di grande rilevanza nel XX secolo. Ha contribuito in modo significativo in diversi campi dell'espressione visiva, come pittura, scultura, cinematografia, disegno industriale e grafica, oltre ad avere una forte presenza anche in ambiti non visivi come la scrittura, la poesia e la didattica. La sua ricerca poliedrica si è concentrata sul movimento, la luce e lo sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco.

Munari è considerato una figura di grande importanza nel panorama artistico italiano del Novecento, paragonato a Leonardo da Vinci. Insieme a Lucio Fontana, è stato una figura di spicco nella scena milanese degli anni '50 e '60, durante il boom economico, contribuendo attivamente al rinascimento industriale italiano del dopoguerra in veste di artista-operatore visivo e consulente aziendale. Munari ha iniziato la sua carriera partecipando al Futurismo, ma si è distaccato con leggerezza e umorismo, inventando la "macchina aerea" nel 1930, il primo mobile nella storia dell'arte, e le "macchine inutili" nel 1933. Nel 1948 ha fondato il MAC (Movimento Arte Concreta) insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati. Questo movimento ha agito come catalizzatore per le istanze astrattiste italiane, proponendo una sintesi delle arti in grado di combinare la pittura tradizionale con nuovi strumenti di comunicazione e dimostrando la possibilità di una convergenza tra arte e tecnica agli industriali e agli artisti. Nel 1947 ha realizzato "Concavo-convesso", una delle prime installazioni nella storia dell'arte, che anticipava l'ambiente nero presentato da Lucio Fontana nel 1949 alla Galleria Naviglio di Milano. Questo segnava chiaramente l'evoluzione di un'arte che diventa ambiente e coinvolge lo spettatore in modo multisensoriale. Come libero professionista, Munari ha disegnato dal 1935 al 1992 diverse decine di oggetti d'arredamento (tavoli, poltrone, librerie, lampade, posacenere, carrelli, mobili combinabili, ecc.), la maggior parte dei quali per Bruno Danese.

E proprio nel campo del disegno industriale Munari ha creato i suoi oggetti di più grande successo, come il giocattolo scimmia Zizi (1953), la "scultura da viaggio" pieghevole, per ricreare un ambiente estetico familiare nelle anonime camere d'albergo (1958), il portapenne Maiorca e il posacenere Cubo[10] (1958), la Lampada Falkland, l'Abitacolo (1971) e la lampada Dattilo (1978). Bruno Munari è stato un progettista di grande talento e le sue contribuzioni al campo del design sono state riconosciute con il prestigioso Premio "Compasso d'Oro" dell'Associazione per il Disegno Industriale. Munari ha ricevuto questo premio in diverse occasioni: nel 1954, nel 1955, nel 1979 e nel 1995 il "Compasso d'oro" alla carriera.

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