Nel 1969 l'architetto Mario Bellini disegna "una lampada a forma di suora che fa uscire la luce dal suo cappello bianco". Chiamata Chiara in omaggio a sua figlia e all'ambivalenza della parola, a significare sia "qualcosa di chiaro" sia "fare luce su qualcosa", diventa icona di design e complemento di arredo ancor prima di essere luce. Cinquant'anni dopo viene rieditata da Flos in varie dimensioni e finiture. Realizzata da un unico foglio di acciaio inossidabile ripiegato su se stesso, presenta lungo il corpo una guarnizione di gomma colorata, a sottolinearne la figura fluida. La luce emessa dalla sorgente è diffusa ed è possibile regolarne l'intensità grazie al dimmer presente sul cavo.